


25/7 • PICCHI DI M. CRESTACCI
La storia di Armando Picchi
di
Alessandro Brucioni / Michele Crestacci
con
Michele Crestacci
regia
Alessandro Brucioni
durata 1h
“La prima volta che ho indossato la maglia del Livorno mi sono sentito nudo perché la mia pelle era amaranto”.
Il calciatore e l’uomo, il capitano e il sognatore, la forza e la poesia. 171 centimetri, 71 chili, il 41 di
scarpe. Una famiglia di marinai, un nonno anarchico e l’altro repubblicano costretto all’esilio. Armando
Picchi portò nell’Inter di Herrera e Moratti tutto lo spirito ribelle e combattivo ereditato dalla sua terra e
dalla sua famiglia. Quello spirito fece il cemento fortissimo di una squadra italiana che vinse tutto al
mondo, vanto della Milano Capitale emergente della società industriale.
Lo spettacolo Picchi è (uno dei ritratti di personaggi celebri livornesi che abbiamo scelto per
raccontare lo spirito di Livorno. Attraverso una narrazione comica e intensa viene ricostruito il percorso
umano e professionale del calciatore Armando Picchi. Un simbolo di serietà, fedeltà e sacrificio. Un
allenatore in campo, un punto di riferimento per la squadra nello spogliatoio, un uomo forte pronto al
sacrificio: un capitano. Un ritratto che passa dalle prime partite sul mare di Livorno alla indimenticabile
finale di Coppa Campioni a Vienna del ‘64, dal boom economico alla rivoluzione sessuale del ’68, dal
tenero incontro con l’amore alla drammatica vicenda personale che lo condusse alla morte.
Sullo sfondo l’Italia che cambia. La TV, usi e costumi, e il calcio che da semplice e romantico sport
collettivo si trasforma in un feroce business e in un simbolo sempre più significativo dell’evoluzione
sociale e culturale della società odierna. Sullo sfondo Livorno con le sue brezze calde, con le sue ferite,
le sue debolezze e le sue appassionate voci.
La storia di Armando Picchi
di
Alessandro Brucioni / Michele Crestacci
con
Michele Crestacci
regia
Alessandro Brucioni
durata 1h
“La prima volta che ho indossato la maglia del Livorno mi sono sentito nudo perché la mia pelle era amaranto”.
Il calciatore e l’uomo, il capitano e il sognatore, la forza e la poesia. 171 centimetri, 71 chili, il 41 di
scarpe. Una famiglia di marinai, un nonno anarchico e l’altro repubblicano costretto all’esilio. Armando
Picchi portò nell’Inter di Herrera e Moratti tutto lo spirito ribelle e combattivo ereditato dalla sua terra e
dalla sua famiglia. Quello spirito fece il cemento fortissimo di una squadra italiana che vinse tutto al
mondo, vanto della Milano Capitale emergente della società industriale.
Lo spettacolo Picchi è (uno dei ritratti di personaggi celebri livornesi che abbiamo scelto per
raccontare lo spirito di Livorno. Attraverso una narrazione comica e intensa viene ricostruito il percorso
umano e professionale del calciatore Armando Picchi. Un simbolo di serietà, fedeltà e sacrificio. Un
allenatore in campo, un punto di riferimento per la squadra nello spogliatoio, un uomo forte pronto al
sacrificio: un capitano. Un ritratto che passa dalle prime partite sul mare di Livorno alla indimenticabile
finale di Coppa Campioni a Vienna del ‘64, dal boom economico alla rivoluzione sessuale del ’68, dal
tenero incontro con l’amore alla drammatica vicenda personale che lo condusse alla morte.
Sullo sfondo l’Italia che cambia. La TV, usi e costumi, e il calcio che da semplice e romantico sport
collettivo si trasforma in un feroce business e in un simbolo sempre più significativo dell’evoluzione
sociale e culturale della società odierna. Sullo sfondo Livorno con le sue brezze calde, con le sue ferite,
le sue debolezze e le sue appassionate voci.
La storia di Armando Picchi
di
Alessandro Brucioni / Michele Crestacci
con
Michele Crestacci
regia
Alessandro Brucioni
durata 1h
“La prima volta che ho indossato la maglia del Livorno mi sono sentito nudo perché la mia pelle era amaranto”.
Il calciatore e l’uomo, il capitano e il sognatore, la forza e la poesia. 171 centimetri, 71 chili, il 41 di
scarpe. Una famiglia di marinai, un nonno anarchico e l’altro repubblicano costretto all’esilio. Armando
Picchi portò nell’Inter di Herrera e Moratti tutto lo spirito ribelle e combattivo ereditato dalla sua terra e
dalla sua famiglia. Quello spirito fece il cemento fortissimo di una squadra italiana che vinse tutto al
mondo, vanto della Milano Capitale emergente della società industriale.
Lo spettacolo Picchi è (uno dei ritratti di personaggi celebri livornesi che abbiamo scelto per
raccontare lo spirito di Livorno. Attraverso una narrazione comica e intensa viene ricostruito il percorso
umano e professionale del calciatore Armando Picchi. Un simbolo di serietà, fedeltà e sacrificio. Un
allenatore in campo, un punto di riferimento per la squadra nello spogliatoio, un uomo forte pronto al
sacrificio: un capitano. Un ritratto che passa dalle prime partite sul mare di Livorno alla indimenticabile
finale di Coppa Campioni a Vienna del ‘64, dal boom economico alla rivoluzione sessuale del ’68, dal
tenero incontro con l’amore alla drammatica vicenda personale che lo condusse alla morte.
Sullo sfondo l’Italia che cambia. La TV, usi e costumi, e il calcio che da semplice e romantico sport
collettivo si trasforma in un feroce business e in un simbolo sempre più significativo dell’evoluzione
sociale e culturale della società odierna. Sullo sfondo Livorno con le sue brezze calde, con le sue ferite,
le sue debolezze e le sue appassionate voci.
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